I Viaggi delle Papille Ep.4: il Teff

I Viaggi delle Papille Ep.4: il Teff

Il teff sarà anche di micro dimensioni, ma i super poteri non gli mancano di certo. È stato, ed è ancora l’alimento base di antiche culture e atleti senza rivali.

Il più piccolo cereale al mondo ha 4000 anni
Il teff è un grano, privo di glutine, proveniente dall’Etiopia e dall’Eritrea. Le sue origini sembra siano davvero molto antiche (tra il 4000 a.C. e il 1000 a.C.). Si narra che alcuni suoi semi sono stati ritrovati persino nella piramide di Ramsete.
I semi del teff sono talmente minuscoli, come quelli del papavero per intenderci, che il suo nome in lingua amarica significa “perduto”. Perdersi tra le dita della mano è il loro hobby preferito.
E’ il granello più piccolo al mondo, il suo diametro misura appena 0,8 mm. Ci vogliono circa 150 granelli di teff per equivalere un chicco di grano.

Piccolo ma potente

Il teff è noto per essere un super cereale: ricco di calcio (una tazza di 123 mg di teff cotto offre lo stesso quantitativo di calcio di una mezza tazza di spinaci cotti) , proteine (50 gr di teff offrono le stesse proteine dell’uovo), vitamina B6, fibre e tantissimi sali minerali (100 gr di teff provvedono ad oltre il 10% del fabbisogno giornaliero).

Inoltre è privo di glutine, a basso indice glicemico ed è ricco di amidi resistenti che lo rendono altamente digeribile. 

Insomma questo microscopico alimento ha i super poteri!

E adesso… Mani in pasta

Il teff è alla base della cucina etiope ed eritrea, nella quale si usa per la produzione dell’Injera, una specie di piadina spugnosa che viene utilizzato come piatto di portata per servire le pietanze tipiche.

I commensali ne strappano un pezzo e ci arrotolano dentro il cibo. 

È molto utilizzato anche per la preparazione del porridge e di alcune bevande alcoliche, come il tella e il katikala.

È anche un ottimo addensante per zuppe e stufati.

Il suo sapore ha un delicato sentore di noce ed è molto dolce. Più il seme è scuro, più il gusto è deciso.

Lo si può mangiare sia crudo che cotto, in quest’ultimo caso è meglio cuocerlo in acqua calda in un rapporto 2:1 (2 parti d’acqua e 1 di teff).