Vogliamo mostrarvi l’impatto climatico dei nostri prodotti.

Ci teniamo a mostrare concretamente il nostro operato sul pianeta e gli effetti dello stesso, in un'ottica di totale trasparenza

Per la misurazione del nostro impatto climatico utilizziamo dei calcoli che si basano sulla valutazione del ciclo di vita dei nostri prodotti, dalla produzione dei materiali allo smaltimento.

Ci teniamo a specificare che lavoriamo costantemente per migliorare e aggiornare i dati delle impronte lasciate dai nostri prodotti, di conseguenza i numeri verranno periodicamente aggiornati e cambieranno nel tempo.

Sì ok, ma… la carbon footprint che cos’è?

La carbon footprint è un indicatore il cui calcolo permette di fare una stima della quantità di emissioni di gas climalteranti, ovvero quelli che hanno un effetto sul riscaldamento climatico.

L’unità di misura per il calcolo della carbon footprint è la CO2 equivalente (CO2e), che converte gli effetti variabili dei diversi gas nella quantità equivalente di anidride carbonica (CO2) che servirebbe per creare lo stesso effetto serra. 

In questo modo puoi, ad esempio, confrontare un nostro prodotto con altre bibite sul mercato o altre attività.

L’impatto di WAMI

La valutazione è stata effettuata da Climate Partner tenendo in considerazione tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti, dalla ricerca e lavorazione dei materiali allo smaltimento. 

  1. Reperimento e trasformazione dei materiali: vengono considerate le emissioni relative  alla produzione delle materie prime: plastica (PET e HDPE), vetro e alluminio. Inoltre, si considerano anche la fase di trasformazione delle materie prime in packaging per i nostri prodotti e il trasporto dal sito di produzione a quello di imbottigliamento. 
  2. Produzione: in questa fase viene presa in considerazione l’energia necessaria per riempire con l’acqua e gli infusi i vari packaging utilizzati da WAMI.
  3. Distribuzione: la terza fase prevede il trasporto della merce al consumatore.
  4. Utilizzo: le emissioni che concernono la fase di utilizzo sono escluse dal calcolo, in quanto non calcolabili da WAMI, se non attraverso stime o approssimazioni. (Si stima comunque che siano ridotte in questa fase, dal momento che influiscono solamente fattori come lo spostamento dal luogo dell’acquisto a quello di consumo o l’energia per raffreddare la bevanda in frigorifero).
  5. Smaltimento: fase di recupero e riciclo del prodotto. Tutti i nostri prodotti sono in confezioni riutilizzabili o riciclabili al 100%, ma a volte i packaging non vengono smaltiti correttamente. Per questo motivo abbiamo usato le medie nazionali di riciclaggio effettivo per calcolare anche le emissioni legate a questa ultima fase di vita dei prodotti. 

A cosa posso confrontare questi valori?

Beh, la risposta a questa domanda non è semplice, perché questi numeri assumono un senso solamente se confrontati con quelli di altre aziende del settore, che dovrebbero permettere al pubblico di accedere ai propri dati in completa trasparenza, in modo che l’impatto aziendale possa essere monitorato da tutti. 

Vogliamo però mostrarvi qualche dato per farvi capire come ci posizioniamo, anche rispetto ad altri settori.

Aziende, tirate fuori i numeri!

Non credere alle aziende che si dicono “a impatto zero” senza un concreto supporto di dati sulle emissioni che producono. È importante comunicare il proprio impatto reale in modo che i consumatori possano facilmente informarsi, confrontare le attività tra di loro e prendere conseguentemente una decisione.